RICORDARE GWEN*

Peter e Gwen: l'innocente gioventù

 

 

Chi ama i fumetti ricorda i personaggi, a prescindere dal fatto che piacciano o meno.
C’è un personaggio che tutti ricordiamo perché ci siamo sentiti traditi.
Questo personaggio è Gwen Stacy.

 


Dal principio.

Trent’anni or sono, in Italia, 30 anni esatti dal numero 133Clicca per ingrandire!!! Clicca per ingrandire!!! de “L’Uomo Ragno 1^Serie Corno” e, come è noto, nel numero 121 della collana “Amazing Spider Man”, la Marvel  pubblica l’episodio “The night Gwen Stacy died!” in cui Gobelin, nemesi dell’Uomo Ragno, rapisce e uccide la donna  di Peter Parker: Gwendoline Stacy.
Gwen si ricorda per un tradimento (del lettore), tradimento nel senso che con la morte di Gwen, per la prima volta, nel mondo dei  comics, è accaduto qualcosa di nuovo.
Nel mondo dei fumetti, nessuno muore mai per sempre, e se anche accade, riguarda sempre qualche personaggio di secondo piano, o qualcuno di passaggio, accade alle comparse.
Solamente nella vita la morte non  discrimina: colpisce comparse e attori principali.
Gli autori della storia della morte di Gwen (Lee/Conway/Kane), hanno portato nella saga dell’ Uomo Ragno l’aspetto più drammatico della vita e tutti gli stati d’animo che seguono ad una tragedia; così facendo hanno definitivamente umanizzato un personaggio da fumetto rimanendo fedeli all’ispirazione iniziale.
Dopo questo episodio il mondo dei comics è cambiato per sempre, perdendo una sorta di “innocenza adolescenziale” e divenendo adulto.
Noi lettori ci siamo sentiti solidali e vicini a quel “ragazzo” disperato, come sappiamo esserlo nella vita quando succedono queste cose alle persone care.
Stan Lee e company hanno compiuto un’operazione semplice e complicata allo stesso tempo; hanno portato la vita dentro il fumetto.
Non hanno portato la vita degli stereotipi, come l’omicidio o il furto, queste cose c’erano già, hanno invece portato nel mondo della fantasia – forse per la prima volta - la vita interiore, le sfumature psicologiche, le contraddizioni, il coraggio e le debolezze dell’animo umano.
Non c’è stata scorrettezza vera e propria nel confronto dei lettori, ma sicuramente un tradimento: il tradimento nei confronti di chi avrebbe voluto vivere la storia di Peter e Gwen, di chi si aspetta da un fumetto un finale sereno.
Gwen (esclusi ritorni clonati), come accade solamente nella vita, non è più tornata.
Con gli anni è rimasta un ricordo nostalgico, lievemente dolente, quasi il ricordo di un amore adolescenziale; e così come per il ricordo, anche il tradimento non si subiva più come tale, con gli anni andava stemperandosi, non gridava più vendetta, non cercava più soddisfazione.
Ormai era tutto a posto, tutto normale, se non che un altro tradimento non fosse stato nuovamente perpetrato e – per giunta - con aggravanti.

Un’ altro tradimento

Mi riferisco alla saga “Sins Past” diClicca per ingrandire!!! Clicca per ingrandire!!! Straczynski  e Deodato Jr. (U.R.  Panini/Marvel 409/414) . Con aggravanti dicevo, perché in questo caso il tradimento è stato addirittura triplo: c’è il tradimento dell’autore, lo stesso di Stan Lee e company e c’è quello consumato da Gwen.
Scopriamo, impallidendo, che l’angelica e pura Gwen ha avutoClicca per ingrandire!!! Clicca per ingrandire!!! un rapporto con Norman Osborn (sigh!!), da cui sono sbucati dal nulla due figli e c’è quello di Mary Jane che nasconde a Peter e ci nasconde, la terribile verità di cui è a conoscenza.
A distanza di 32 anni Straczynski compie la stessa operazione compiuta dai suoi illustri predecessori: porta la vita dentro il fumetto.
Il racconto può non piacere, anzi non piace per nienteClicca per ingrandire!!! Clicca per ingrandire!!! (intendo da un punto di vista per così dire sentimentale); forse “l’invenzione” non regge per alcune sottolineature psicologiche un po’ troppo forzate.
Perché ad esempio nel numero 134 de “L’Uomo Ragno 1^Serie Corno”, durante lo scontro finale tra l’Uomo Ragno e Norman Osborn, quest’ultimo non gli racconta tutto? Sarebbe stato sicuramente un sistema per confondere il proprio nemico e sarebbe servito per distruggerlo psicologicamente.
Inoltre non convince la costruzione psicologica di Gwen e di Mary Jane Watson.
Clicca per ingrandire!!! Non solo, l’ennesima contraddizione la si ha quando Peter dichiara che non si recava più sul luogo della morte di Gwen dal giorno della tragedia, contraddicendo quanto hanno fatto Loeb e Sale nelloClicca per ingrandire!!! stupendo “Spider – Man: Blue, nel quale Peter porta una rosa sul ponte ogni anno per San Valentino.
Ultimo aspetto a parte, occorre dire che in realtà le sfumature psicologiche sono anch’esse Clicca per ingrandire!!! aspetti della vita, la fragilità di Gwen che cede al “magnetismo” di Osborn e si scopre infedele; le paure di Mary Jane che invece di parlare preferisce tacere e poi un uomo, Peter, che ancora non ha elaborato il lutto della morte della persona amata.
Già, è tutto troppo simile alla vita e, come nella vita a me piace pensare che la storia raccontata da  Straczynski sia tutta una menzogna o un piano diabolico ordito da un altro nemico e preferisco ricordare Gwen come ho fatto finora, per 30 anni.

Stefano Usai

 

* Piccolo tributo a Gwen nel 30 anniversario dall’albo Corno.