LA CONTINUITY MARVEL seconda parte
LA CONTINUITY
MARVEL
La Continuity Marvel è la Storia Ufficiale dell'universo narrativo creato nel 1961 (ma con radici negli anni ’40) dalla casa editrice statunitense Marvel Comics, grazie all'opera creativa di Stan Lee e Jack Kirby.
Perché abbiamo parlato di “Storia Ufficiale” e non semplicemente di “Storia"? E cosa rende "ufficiale" (o "canonico") un evento narrato?
Innanzitutto occorre dire che gli eventi narrati non sono eventi veri e propri, ma "narrazioni degli eventi", ossia testimonianze scritte. Sono, per utilizzare un paragone ecclesiastico, dei "Vangeli", che differiscono l'uno dall'altro per l'interpretazione soggettiva dei suoi compilatori. Come è ovvio la soggettività implica diversi punti di vista su un medesimo accadimento, e ciò porta inevitabilmente a delle incongruenze, reali o apparenti. (È per questo motivo che, ad esempio, la Chiesa Cattolica ha bisogno di Concili nei quali decidere quale Verità può essere condivisa dalla Comunità che li adotterà come proprio punto di riferimento.)
Come si applica questo esempio al Multiverso Marvel? A stabilire il flusso principale degli avvenimenti concorrono varie cause. Innanzitutto la volontà degli autori, che decidono spontaneamente (o per una direttiva editoriale della dirigenza Marvel Comics) di rendere la propria narrazione "parte integrante" della Storia Ufficiale, agganciandosi a eventi precedentemente accaduti.
Esiste poi un secondo fattore, ossia l'attenzione del lettore, che diventa automaticamente garante della Continuity stessa, che accetta o contesta gli eventi narrati perché assecondano o contrastano la Storia stabilita in precedenza come canonica. Attraverso il feedback (ad. esempio la pagina della posta di un albo, le liste di discussione su Internet, etc.), si crea un rapporto biunivoco tra autore e lettore e quindi la Continuity prende vita e si sviluppa in base a questo delicato equilibrio.
Per tornare alla domanda, una storia è "canonica" essenzialmente per due motivi.
Il primo motivo, il più ovvio, è questo: una storia è canonica se la Marvel Comics decide che lo è. L'ultima parola spetta al gruppo creativo Marvel, perché chi ha in mano il futuro degli eventi ha in qualche modo in mano anche il suo passato.
Ma il secondo motivo ha ragioni più astratte e teoriche, e trascende la volontà della Marvel, perché in base a un principio di coerenza interna proprio di ogni gioco, se si gioca attenendosi alle regole “si è dentro”; se si inventano nuove regole “si è fuori” e si dà vita a un gioco che possiede un'essenza diversa.
Per questa “coerenza interna”, astratta e inafferrabile, la Continuity potrebbe anche fare a meno di un’autorità esterna che la convalidi, e la sua stessa esistenza perdurare oltre le intenzioni dei creatori, perché – come in ogni gioco – i giocatori possono anche alternarsi o scomparire ma l'essenza del gioco rimane intatta.
Tenere le fila di un universo narrativo così vasto e longevo come quello Marvel comporta dei problemi di coerenza. Spesso quindi i narratori si trovano costretti a ricucire dei veri e propri “strappi” di logica e di continuità commessi da qualche autore prima di loro. L’espediente per “ricucire” la Continuity è giustificare gli eventi apparentemente incoerenti attraverso la voce dei personaggi del racconto. Una spiegazione, per quanto suoni assurda o inverosimile al comune buonsenso, diventa valida e coerente se i personaggi di quell'Universo la ritengono valida e coerente. Questa è una vera e propria necessità “filosofica” per la Continuity. Altrimenti, innescando il criterio soggettivo per cui un’autorità esterna dovesse convalidare la credibilità delle soluzioni narrative, a partire dall’esistenza stessa di esseri con poteri super-umani l'intero Universo Marvel risulterebbe improbabile e infondato a seconda dell’osservatore giudicante, narratore o lettore che sia.
Ma esiste la possibilità di una "modifica" degli eventi storici? Questo è uno dei grandi problemi che ha sempre angustiato editori, narratori e lettori. A questo scopo è stato introdotto lo strumento narrativo della Retcon (Retroactive Continuity). Esistono due forme di Retcon:
1) La Retcon Aggiuntiva, che consiste nel narrare eventi trascorsi aggiungendo particolari inediti che non contrastano con il flusso di eventi canonici, consentendo così di impostare nuove premesse per nuovi, moderni, spunti;
2) La Retcon Trasformativa, che altera alcuni particolari per aggiornare situazioni storiche divenute obsolete (come spostare in avanti la data di nascita di un personaggio per giustificare la sua attuale giovinezza).
La Retcon Trasformativa è sempre un grave problema per la continuity, ma con il Rebooting (l’azzeramento, la cancellazione, il rinnovamento radicale del passato di un personaggio) si commette invece un vero e proprio atto a danno dell’integrità dell’universo, perché si tratta di una revisione imposta senza una spiegazione narrativa interna. Per un cultore della Continuity ogni
rebooting è in sostanza un atto di costruzione di universi alternativi.
Ecco allora all’opera due forze che si contrappongono costantemente all’interno della fragile esistenza di un universo narrativo in evoluzione: una forza Centrifuga, determinata dalle esigenze dell’Editore (e degli Autori), e una forza Centripeta, incarnata dai Lettori che si fanno portavoce del rispetto della Continuity.
Queste due forze per natura tendono verso opposte direzioni e spesso vengono in conflitto, ma sono entrambe legittime e necessarie. Anche il parere del Lettore è legittimo, in quanto i personaggi non sono realmente degli autori che li creano, ma dei lettori che con la loro immaginazione danno loro una consistenza reale.
Per portare avanti il gioco della Continuity esistono delle spontanee associazioni di lettori che ne seguono gli sviluppi, con un occhio attento al passato e alle incongruenze del presente. Questi lettori non hanno nessuna investitura ufficiale, ma si propongono come una sorta di "organo laico di vigilanza", la cui importanza o autorevolezza è determinata dalla serietà del proprio lavoro. Il più importante gruppo è quello che fa capo al Marvel Chronology Project, fondato da Russ Chappell, che vigila pur
mantenendosi in qualche modo “subordinato” all'autorità della dirigenza creativa della Marvel Comics. Un recente acquisto della Marvel Comics è Jeff Christiansen, un appassionato divenuto una vera autorità nel campo della storia Marvel con la pubblicazione dei suoi Handbook sui personaggi.